“Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive” - F.Dostoevskij

Mese: Dicembre 2020

Il senso smarrito della Politica tra presente e futuro

Probabilmente molti lo avranno già detto: sono tempo caotici.
Il dibattito pubblico è dominato da temi che in altri tempi sarebbero stati al massimo definiti secondari.
Sono anni che viene denunciata l’assenza del primato della politica sull’economia e su altre rilevanti questioni, eppure la modalità alla base delle scelte, della ricerca di soluzioni, della selezione dei candidati è tutto un adattarsi a dei veri e propri “copioni” narrativi imposti, direttamente o indirettamente, dall’esterno.
La Politica però, nonostante tutto, è il campo dell’azione, il luogo in cui dare vita e forma alle idee. Il fatto che le classi dirigenti, le elite non si concepiscano più come tali e non esercitino pienamente la loro funzione di guida, se non nell’adesione a narrazioni preconfezionate da altri poteri, non cancella ciò che essenzialmente è la Politica.
Le ragioni storiche di questa deriva sono molteplici e non è sicuramente questo il momento per richiamarle ed analizzarle, dobbiamo solo prendere atto che non possiamo più chiedere ai politici di lavorare e lasciarci vivere senza assilli come se fossimo tutti gli abitanti di un condominio e loro fossero gli amministratori.
La politica è anche amministrazione del quotidiano, ma non si esaurisce in tale attività. Non è una semplice procedura burocratica.
Accettare che essa sia solo questo è il miglior favore che possiamo fare ai peggiori politici ovvero a coloro che si avvicinano alla cosa pubblica solo per ambizioni ed interessi volti ad arricchire le proprie tasche. Tuttavia non è solo colpa dei politici se la gran parte delle persone appaia e si senta lontana dalla politica. Qualche torto appartiene anche alla cosiddetta società civile, ai cittadini comuni.
Ci siamo lasciati convincere, senza alcun motivo valido, che le virtù e le capacità del politico siano altre da quelle che dovrebbero realmente essere ovvero visione, preparazione e capacità di programmazione, senso di giustizia e responsabilità, leadership, senso di appartenenza e spirito di abnegazione.
Ci siamo accontentati di abbassare il livello in cambio di una presunta libertà dalle responsabilità, di lasciarci trascinare sul campo di una polemica permanente senza mai entrare nel merito delle questioni e senza mai pretendere dai nostri rappresentanti un segno tangibile del loro passaggio nelle istituzioni a reale beneficio dei territori e dei cittadini. In questo scenario “l’uno vale l’altro” è diventata la regola ed è naturale che forze esterne alla politica possano avere gioco facile a determinarne i processi in nome dei propri interessi.
Toccherebbe, invece, alla Politica fare sintesi grazie ad alcune idee-guida chiare.
Dovremmo iniziare a considerare la possibilità di lasciarci alle spalle questa fase e guardare con interesse a quelle minoranze creative capaci di raccogliere le sfide di questi tempi caotici in cui sembra essere negata cittadinanza ad ogni idea basata sulla comunità e non dominata dal pensiero individualista.
In queste minoranze appassionate e coese risiede la forza viva e creatrice che potrebbe allontanarci dall’aridità calcolatrice di questi tempi in cui manca una rotta comune e si procede a rimorchio di contenitori vuoti solo per inerzia
L’unità nella diversità può essere possibile solo quando torneremo ad accettare che “uno non vale l’altro” e che il destino del singolo è sempre, in qualche modo, legato a quello degli altri.
La Politica, quella vera, è un’avventura collettiva.

Pubblicato su: Istituzioni24.it

Oltre le celebrazioni del 5 dicembre: meno ipocrisia e più fatti per il volontariato

Si è celebrata ieri la giornata internazionale del volontariato e dal Presidente della Repubblica alle associazioni del territorio è stato un continuo celebrare l’importanza dei milioni di volontari impegnati ogni giorno a garantire la coesione sociale.

L’Italia è per storia tra le patrie dell’impegno civico in nome della solidarietà e non è un caso che, secondo gli ultimi rapporti ufficiali, i volontari siano circa sei milioni.

Numeri rilevanti che raccontano persone e cuori pulsanti che giorno dopo giorno praticano la cultura del dono e, spesso nella totale assenza delle istituzioni, offrono risposte ai bisogni di chi vive affrontando le più diverse difficoltà.

Nel volontariato risiede la vera anima del non profit e del terzo settore.

In virtù di questa importanza e del ruolo che esso ricopre è arrivato il tempo di dire con chiarezza che le parole, per quanto bellissime e vere, non sono più sufficienti a rendere onore e giustizia al volontariato.

Ci vogliono fatti, atti e provvedimenti concreti diretti a tutelare l’immenso patrimonio di solidarietà e dignità testimoniato dai volontari e dalle loro organizzazioni.

Non sono più questi i giorni per ascoltare ed inseguire gli interessi e le richieste di poche realtà che hanno spesso dimenticato la vera anima del volontariato.

Non è più questo il tempo per tollerare che chiunque possa affidarsi a belle narrazioni di falsa solidarietà per accrescere il proprio potere.

Non è più il momento di fingere ossequioso rispetto per taluni rappresentanti delle istituzioni impegnati solo a tessere le lodi del terzo settore senza mai far seguire atti concreti e duraturi in suo sostegno.

I volontari continueranno ad operare disinteressatamente senza alcun bisogno di medaglie da mostrare, ma non è possibile che anche per questo “mondo”, così come nel resto del Paese, ci sia un tale distacco tra classe dirigente e vita reale.

Andiamo oltre le ipocrisie di questi tempi, i tecnicismi dietro i quali si nasconde l’assenza di visione e la scomparsa dell’anima del volontariato, ed iniziamo a pretendere risposte vere ed opportuni silenzi e, soprattutto, onestà intellettuale.

Naturalmente non tutto è da buttare, occorre lavorare per far emergere gli esempi positivi presenti nelle rappresentanze del terzo settore e all’interno delle istituzioni senza rincorrere narrazioni di comodo e assolutorie, ma avendo come unico obiettivo quello di migliorare le condizioni per l’azione dei volontari e favorire l’unità della comunità senza ipocrisie.

Pubblicato su: Istituzioni24.it

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